Geolocalizzazione della vettura del dipendente: i dati possono legittimare il licenziamento

Registrati, nello specifico, comportamenti anomali del lavoratore, volti ad eludere i paletti fissati dall’azienda in materia di rimborso dei costi di utilizzo del veicolo

Geolocalizzazione della vettura del dipendente: i dati possono legittimare il licenziamento

Legittimo il licenziamento deciso sulla base dei dati forniti da un sistema di geolocalizzazione installato sulla vettura del dipendente. Il caso preso in esame dai giudici ha riguardato un cittadino portoghese assunto come rappresentante presso un’azienda farmaceutica. In ragione dell’attività prestata, la società gli aveva affidato un’automobile aziendale, consentendo l’utilizzo del veicolo anche per viaggi di natura privata e fuori dell’orario lavorativo, chiedendo, però, solo il rimborso per il carburante consumato per i viaggi personali. Per monitorare consumi e costi delle tratte percorse per ragioni di lavoro dai dipendenti, la società aveva attuato alcune specifiche misure, provvedendo altresì ad installare in tutte le auto aziendali un sistema di posizionamento globale – noto come GPS –, e proprio tale controllo aveva consentito di registrare comportamenti anomali del lavoratore, volti ad eludere i paletti fissati dall’azienda in materia di rimborso dei costi di utilizzo del veicolo. Passaggio successivo era stato il procedimento disciplinare nei confronti del lavoratore, procedimento poi culminato nel suo licenziamento. (Sentenza del 13 dicembre 2022 della Corte europea dei diritti dell’uomo)

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