Trasferimento all’estero non comunicato all’INPS e pensione percepita ancora: condanna inevitabile

Evidente il dolo nella condotta dell’uomo beneficiario di una pensione di invalidità civile

Trasferimento all’estero non comunicato all’INPS e pensione percepita ancora: condanna inevitabile

Omettere di comunicare all’INPS il proprio trasferimento all’estero per poi continuare a percepire la pensione di invalidità civile vale una condanna. Inutili le obiezioni difensive proposte da un uomo che, dopo essersi trasferito in Marocco, ha continuato a impunemente a ricevere ogni mese il denaro riconosciutogli per l’invalidità civile, arrivando a lucrare complessivamente quasi 28.000 euro. Evidente il bluff compiuto dall’uomo, che ha consapevolmente ignorato l’obbligo di comunicare all’istituto previdenziale il dato relativo al trasferimento della propria residenza all’estero, pur sapendo che la residenza in Italia costituiva uno dei presupposti costitutivi della prestazione previdenziale di natura non contributiva goduta. A inchiodare l’uomo, comunque, non è stata solo la scelta di spostarsi stabilmente in Marocco, ma anche la delega conferita, in contemporanea col trasferimento all’estero, a un soggetto terzo autorizzato ad operare sul deposito postale di accredito della pensione di invalidità civile, delega messa nero su bianco col chiaro obiettivo di procedere all’incasso della somma versata ogni dall’INPS. (Sentenza 45917 del 14 dicembre 2021 della Cassazione)

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