Indennità una tantum per i lavoratori: chiarimenti dall’INPS
Se il dipendente è titolare di più rapporti di lavoro, allora è possibile chiedere il pagamento dell’indennità una tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro

Chiarimenti di rilievo dall’INPS in merito alle modalità con cui i datori di lavoro dovranno erogare, nel prossimo mese di luglio, la cosiddetta indennità una tantum, introdotta dal Decreto aiuti di quest’anno, di importo pari a 200 euro. Il bonus spetta a tutti i lavoratori dipendenti, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, entro il limite della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali, pari a 2.692 euro. Viene precisato poi che l’indennità una tantum spetta ai lavoratori dipendenti una sola volta, anche nel caso in cui siano titolari di più rapporti di lavoro: è possibile, difatti, chiedere il pagamento dell’indennità a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro. Nell’ipotesi in cui dovesse risultare, per il medesimo lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiamo versato la predetta indennità, allora l’istituto previdenziale comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’istituto e il recupero verso il dipendente. E l’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro interessati alla restituzione. Infine, la medesima indennità è prevista per i disoccupati e i cassintegrati a zero ore che risultino tali nel mese di giugno prossimo. In entrambi i casi sarà sempre l’INPS a erogare il contributo nel mese di luglio. (Messaggio del 13 giugno 2022 dell’Istituto nazionale di previdenza sociale)