Impossibile il riconoscimento di mansioni superiore se il lavoratore non mette sul tavolo prove concrete

Fondamentale per il dipendente è dimostrare di avere davvero svolto compiti superiori alla qualifica riconosciutagli

Impossibile il riconoscimento di mansioni superiore se il lavoratore non mette sul tavolo prove concrete

Impossibile il riconoscimento, richiesto dal dipendente, di mansioni superiori rispetto a quelle formalmente assegnategli se egli non prova l’inesatto adempimento del datore di lavoro e non allega la documentazione necessaria, a cominciare dal contratto collettivo nazionale. Nella vicenda presa in esame dai giudici, un operaio racconta di aver svolto mansioni di assistenza ai lavori di specializzazione, preparazione degli strumenti, del cantiere e dei materiali per poi ritrovarsi con mansioni superiori a quelle di inquadramento, ovvero quelle di saldatore di acciaio, alluminio ed altri materiali metallici, senza però ricevere il corretto inquadramento. Consequenziale la sua richiesta nei confronti dell’azienda per ottenere l’accertamento del diritto alle differenze retributive conseguenti allo svolgimento di mansioni superiori rispetto a quelle proprie del livello di inquadramento riconosciutogli ufficialmente. I giudici ribattono ricordano che il lavoratore che rivendica una superiore qualifica professionale in relazione alle mansioni prestate ha l’onere di dimostrare, tra l’altro, il periodo di tempo durante cui le mansioni sono state svolte, il contenuto delle disposizioni in forza delle quali la superiore qualifica viene rivendicata, la coincidenza delle mansioni svolte con quelle descritte dalla norma. In questa vicenda, invece, il lavoratore non ha messo sul tavolo alcuna prova concreta, e addirittura non ha nemmeno allegato il contratto collettivo nazionale applicabile al suo rapporto di lavoro. (Sentenza del 2 marzo 2022 del Tribunale di Napoli)

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