Difettosa la barriera di protezione: incidente mortale non attribuibile a Comune e Provincia

A salvare i due enti locali sono le precarie condizioni del mezzo protagonista del terribile incidente

Nessuna colpa addossabile a Comune e Provincia per l’incidente mortale che ha coinvolto un motociclo, nonostante sia emersa in modo netto l’inadeguatezza della barriera di protezione posta sul lato della strada. A salvare i due enti locali è la constatazione che la due ruote presentava le pastiglie del freno anteriore completamente usurate e che il conducente non aveva verificato l’efficienza del veicolo prima di intraprendere una strada tortuosa in discesa piena di curve né tantomeno aveva effettuato soste tecniche per consentire il raffreddamento del liquido dei freni né aveva indossato il casco, ma anzi aveva tenuto una velocità inadeguata a fronte della tipologia di strada. I giudici ritengono chiaro il quadro probatorio: l’incidente è stato cagionato dalla inefficacia del sistema frenante e dalla conseguente perdita di controllo da parte del conducente dello scooter, che è finito contro il parapetto e lo ha sfondato ad una velocità di uscita dalla sede stradale di oltre 50 chilometri orari. Logicamente, quindi, la responsabilità dell’incidente è attribuita sia al proprietario del motociclo, in ragione della completa usura delle pastiglie del freno anteriore che, comportando una minore efficienza frenante, ha fatto sì che il conducente impiegasse il sistema frenante alla massima intensità (anche in ragione del liquido dei freni presente, diverso da quello prescritto, che giunge prima al surriscaldamento), sia al conducente che non ha verificato l’efficienza del mezzo prima di intraprendere una strada tortuosa in discesa e piena di curve. (Sentenza 14942 dell’11 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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