Vestizione post timbratura in ingresso e svestizione post timbratura in uscita: quel tempo va retribuito
Accolte le richieste avanzate da ben trentadue infermieri nei confronti di un’Azienda sanitaria locale

Legittima la pretesa avanzata dal lavoratore nei confronti dell’azienda, cioè vedere retribuito anche il tempo impiegato per vestirsi prima di prendere servizio e svestirsi a fine turno, se la vestizione avviene dopo la timbratura all’ingresso e la svestizione prima della timbratura all’uscita. Applicando questa prospettiva i giudici hanno dato ragione a ben trentadue infermieri nella loro battaglia con l’Azienda sanitaria locale di cui sono dipendenti. Irrilevante, chiariscono i giudici, l’assenza di specifiche disposizioni, da parte del datore di lavoro, volte a regolare le operazioni di vestizione e di svestizione rispetto alla timbratura a inizio e fine turno. Di conseguenza, vanno inclusi nel cosiddetto tempo lavoro retribuito anche i minuti dedicati dal dipendente alla vestizione a inizio a turno e alla svestizione a fine turno. A maggior ragione, poi, se, come in questo caso, l’azienda consente che la prima operazione sia effettuata dopo la timbratura in ingresso e che la seconda operazione sia effettuata subito prima della timbratura all’uscita. Difatti, consentire la vestizione dopo la timbratura all’ingresso e la svestizione prima della timbratura all’uscita non può determinare l’estraneità dell’operazione rispetto all’ambito del lavoro effettivo, ma al contrario ne ammette l’inclusione nel tempo di lavoro. (Ordinanza 9306 del 22 marzo 2022 della Corte di Cassazione)