Usucapione, l’azione di mediazione può interrompere il possesso continuativo ventennale
Decisiva la constatazione che nel contenzioso tra due vicini di casa una mediazione è stata esperita nel 2012 mentre la domanda giudiziale è stata proposta sei anni dopo

Va riconosciuto che la mediazione può produrre effetti interruttivi della usucapione. Ciò alla luce di quanto stabilito dalla normativa, secondo cui, dal momento della comunicazione alle altre parti, la domanda di mediazione produce sulla prescrizione gli effetti della domanda giudiziale. Questo il paletto fissato dai giudici nel contesto di un contenzioso tra due vicini di casa, con uno che chiedeva la demolizione, o almeno l’arretramento, di un manufatto realizzato, a suo dire, in violazione delle distanze legali tra costruzioni, e con l’altro che sosteneva la legittimità dell’opera da lui realizzata e, allo stesso tempo, proponeva domanda di usucapione del diritto di servitù finalizzata a conservare la costruzione ad uno spazio ravvicinato rispetto all’immobile vicino. I giudici sottolineano che una mediazione è stata esperita nel 2012, mentre la domanda giudiziale è stata proposta sei anni dopo, cioè nel 2018. Ciò consente di affermare che anche a causa dell’attivazione della mediazione è mancato il possesso continuativo ventennale necessario ai fini dell’acquisto per usucapione. (Sentenza del 21 gennaio 2022 del Tribunale di Brescia)