In ballo un risarcimento corposo chiesto dall’azienda. Possibile, secondo i giudici, l’utilizzo nel contenzioso del materiale rinvenuto sul computer
Dirigente dimissionario ma posto sotto accusa dall’azienda per avere violato il proprio obbligo di fedeltà e per avere intrattenuto rapporti occulti con le aziende concorrenti. A rendere difficile la posizione del lavoratore – con possibile annesso risarcimento monstre in favore dell’azienda di cui è stato direttore commerciale per diversi anni – c’è soprattutto la complessa opera di recupero compiuta da un tecnico informatico sul computer aziendale affidato al dirigente e da lui restituito formattato alla società. Per i giudici i dati recuperati sono assolutamente utilizzabili dall’azienda nel contenzioso con l’ex dirigente. Ciò perché l’attività del tecnico informatico, finalizzata a recuperare i dati cancellati volutamente dal lavoratore prima della riconsegna del computer e integranti patrimonio aziendale, è stata chiaramente finalizzata ad accertare comportamenti illeciti e logicamente lesivi del patrimonio e dell’immagine aziendale. (Ordinanza 33809 del 12 novembre 2021 della Cassazione)