Sinistro stradale accelera le patologie in corso e porta più velocemente alla morte: familiari risarciti per la perdita del rapporto parentale

Centrale il riferimento alle conseguenze consistite nella definitiva cancellazione, in virtù dell’incidente, della relazione affettiva già intrattenuta con la persona deceduta

Sinistro stradale accelera le patologie in corso e porta più velocemente alla morte: familiari risarciti per la perdita del rapporto parentale

Se il sinistro stradale ha concretamente contribuito ad accelerare i processi degenerativi delle patologie già sofferte dalla persona poi morta, sì da porsi in termini causalmente efficienti ai fini della provocazione del relativo decesso, va comunque riconosciuto il pieno diritto dei suoi familiari al conseguimento del risarcimento per la perdita del rapporto parentale. Nella vicenda presa in esame i giudici osservano che la natura delle conseguenze dannose denunciate dai congiunti della vittima dell’incidente non attiene alla determinazione dei pregiudizi alla salute provocati direttamente a carico della persona danneggiata e gravata da una pregressa patologia, bensì a carico dei congiunti della persona deceduta a seguito dell’incidente. Difatti, la rivendicazione risarcitoria dei familiari della vittima dell’incidente risulta immediatamente riferita non già alla lesione di un danno alla salute, quanto invece alle conseguenze consistite nella definitiva cancellazione, in virtù dell’incidente, della relazione affettiva già intrattenuta con la persona deceduta e, dunque, a situazioni soggettive connesse alla coltivazione delle proprie relazioni in ambito familiare o, in ogni caso, affettivo, rilevanti trattandosi di aspetti dell’esperienza individuale misurabili sul piano dello svolgimento della personalità e dell’integrità delle formazioni sociali in cui tale svolgimento è destinato a compiersi. (Sentenza 22724 del 20 luglio 2022 della Corte di Cassazione)

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