Sessione suppletiva del concorso pubblico per il candidato che non può partecipare alla prova perché risultato positivo al COVID
Consentita una deroga al principio di contestualità delle prove dei concorsi pubblici, a patto, però, che siano assicurate trasparenza e omogeneità

Se il candidato non può partecipare al concorso pubblico perché è in isolamento dopo essere risultato positivo al COVID, allora non gli si può negare la possibilità di usufruire di una sessione suppletiva. In sostanza, egli potrà affrontare una prova supplementare ed evitare così di essere automaticamente escluso dal concorso. I giudici spiegano che sì lockdown e misure restrittive della libertà – come l’isolamento del singolo soggetto positivo al Coronavirus – sono strumenti imposti per fronteggiare la pandemia e sono espressione di solidarietà nazionale, ma, comunque, è necessario prevedere sessioni supplementari per i concorsi pubblici, così da ripristinare una condizione di parità di trattamento nei confronti dei candidati. E poi, aggiungono i giudici, in condizioni di eccezionale gravità – come l’attuale pandemia – è consentita una deroga al principio di contestualità delle prove dei concorsi pubblici, a patto, però, che siano assicurate la trasparenza e l’omogeneità delle prove. Accolta, perciò, nella vicenda presa in esame dai giudici, la richiesta presentata da un uomo che, dopo aver preso parte, con esito positivo, alla prova scritta del concorso perla scuola, non aveva potuto partecipare alla prova orale in quanto risultato positivo al COVID-19. (Sentenza 10132 del 18 luglio 2022 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio)