Salario minimo, ecco le nuove indicazioni dell’Unione Europea
Approvata dal Parlamento una nuova direttiva. Obiettivo è garantire salari che consentano ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita

Approvata dal Parlamento dell’Unione Europea la nuova direttiva in materia di salario minimo. Più precisamente, si parla di nuova legislazione sui salari minimi adeguati nel contesto dell’Unione Europea. Obiettivo è migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori e promuovere progressi in ambito economico e sociale. La nuova direttiva è rivolta a tutti i lavoratori dell’Unione Europea ma non è prevista un’applicazione generalizzata in tutti gli Stati. A questo proposito, in tutti quei Paesi in cui il salario è già tutelato, grazie anche all’intervento della contrattazione collettiva, non saranno necessari interventi legislativi né tanto meno riconoscere come universalmente applicabili gli accordi collettivi già previsti. Le scelte circa le modalità di intervento spettano ai singoli Stati membri con un vincolo di risultato legato alla garanzia di salari che consentano ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita. Per quanto riguarda i parametri di valutazione dell’adeguatezza, i singoli Paesi potranno determinare un paniere di beni e servizi a prezzi reali, o fissarlo al 60% del salario medio lordo e al 50% del salario medio lordo. E in questa ottica la contrattazione collettiva è considerata un fattore essenziale per determinare salari minimi adeguati. Peraltro, nel testo viene introdotto l’obbligo per i Paesi dell’Unione Europea di istituire un sistema di monitoraggio e aggiornamento con un meccanismo di adeguamento legato al costo della vita. (Direttiva del 9 settembre 2022 del Parlamento europeo)