Rapporto anomalo tra medico e paziente: legittimo il licenziamento
Confermata la tesi proposta dall’Azienda sanitaria. Palese la gravità della condotta tenuta dal medico

Legittimo il licenziamento senza preavviso adottato dall’Azienda ospedaliera nei confronti del medico psichiatra che ha intrattenuto con una assistita un rapporto estraneo a quello normale tra medico e paziente, in quanto accompagnato dalla ricerca di una relazione di natura sessuale, così ponendo in essere, anche tenuto conto dell’evidente squilibrio di posizioni che caratterizza la relazione professionale di tipo psichiatrico, una condotta di gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto. Una volta provata la condotta oggetto di contestazione, anche con riguardo al contenuto erotico delle comunicazioni intercorse tra il medico e la paziente, è logico catalogarla come gravissima. Impossibile, difatti, qualificare la condotta contestata esclusivamente come molestie personali anche a carattere sessuale, con conseguente applicabilità della sanzione conservativa della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino ad un massimo di sei mesi. I giudici sottolineano che la condotta tenuta dal medico ha leso palesemente la sfera personale e sessuale della paziente. (Sentenza 9931 del 28 marzo 2022 della Corte di Cassazione)