Motociclista caduto a causa della buca: il mancato utilizzo del casco non salva il Comune

Ente locale condannato comunque a risarcire il conducente. Decisiva la valutazione delle lesioni da lui riportate a seguito dell’incidente

Motociclista caduto a causa della buca: il mancato utilizzo del casco non salva il Comune

Il mancato utilizzo del casco protettivo non esclude la responsabilità del Comune per la presenza sulla strada della buca che ha causato la caduta del motociclista. Confermato, quindi, il suo obbligo risarcitorio nei confronti della persona danneggiata. Inutile l’opposizione da parte dell’ente locale. Inutile il riferimento all’imprudenza compiuta dall’uomo alla guida della propria moto. Ciò che risulta prevalente, difatti, è la constatazione della presenza nella sede della strada comunale di una insidia non segnalata, ossia una buca piena d’acqua, che ha provocato la caduta del motociclista. Di conseguenza, il mancato utilizzo del casco da parte dell’uomo in sella alla moto è sicuramente censurabile non è sufficiente a eliminare il nesso tra il danno da lui riportato – sia al cranio che al volto – a seguito dell’incidente e la mancata manutenzione della strada comunale. A favore del motociclista, comunque, anche la considerazione che non tutte le lesioni cranio-facciali possono essere prevenute con l’uso del casco protettivo. (Ordinanza 38581 del 6 dicembre 2021 della Cassazione)

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