Infortunio all’interno del Palazzo di Giustizia: chi paga i danni?

Tra il 1° gennaio 1941 e il 30 agosto 2015 la manutenzione e custodia dei locali dei Tribunali spettavano ai Comuni e il successivo trasferimento di competenze a favore del Ministero non ha modificato le posizioni di debito sussistenti in capo al Comune al momento del trasferimento.

Infortunio all’interno del Palazzo di Giustizia: chi paga i danni?

Pertanto, sarà il Comune a dover risarcire i danni subiti con riferimento a un sinistro accaduto nel 2002 quando il dipendente di una società del servizio pulizie del Tribunale di Catanzaro subì un infortunio a causa della caduta di una finestra blindata.

L’uomo aveva portato in Tribunale sia il Comune, in quanto proprietario dell’immobile, che il Ministero della Giustizia, poiché titolare del diritto di uso, con lo scopo di ottenere un risarcimento di 250mila euro per danno biologico, esistenziale e patrimoniale.

Il Tribunale però dichiarava il difetto di legittimazione passiva del Ministero e condannava solo il Comune, come responsabile dell’infortunio per cose in custodia.

Proponeva appello il Comune e ottenendo una riduzione della somma di risarcimento riconosciuta.

L’ente ha proseguito la sua battaglia legale in Cassazione, senza però avere successo.

La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso, sottolineando che, per il periodo tra il 1° gennaio 1941 e il 30 agosto 2015, la manutenzione e la custodia dei locali ad uso ufficio giudiziario spettavano ai Comuni. Il successivo trasferimento di competenze in favore del Ministero non ha quindi modificato la titolarità delle posizioni di debito/credito precedenti. In altre parole, il Comune, alla data dell’accaduto (27 febbraio 2002), oltre a essere proprietario dell’immobile, aveva l’onere della manutenzione e della custodia e quindi dovrà risarcire il danno (Cass. civ., sez. II, sent., 23 luglio 2024, n. 20348).

news più recenti

Mostra di più...