Età dei nipoti e possibile reddito di cittadinanza per la loro madre possono liberare il nonno paterno dall’obbligo di mantenimento
Plausibili le obiezioni mosse dal nonno. A rischio il denaro sinora percepito dai due nipoti, che hanno ormai superato i 30 anni di età

Possibile per il nonno paterno liberarsi dell’obbligo di mantenimento dei due nipoti che hanno ormai superato la soglia dei 30 anni di età. Rilevante, in questa ottica, anche la possibilità per la madre dei due uomini, vedova da oltre dieci anni, di accedere al reddito di cittadinanza, visto il minimo reddito ufficiale a sua disposizione. I giudici valutano con attenzione la vicenda e pongono in rilievo non solo l’età dei due uomini ma anche il tempo – circa tredici anni – trascorso dal provvedimento con cui si accertò il loro diritto al mantenimento e la rilevante novità costituita dal reddito di cittadinanza, misura che, come noto, consiste nell’erogazione di somme di denaro mensili quale misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale e di integrazione dei redditi familiari. In questa ottica i giudici prendono atto della esiguità del reddito della madre dei due uomini e ne deducono la sussistenza dei presupposti dell’erogazione del reddito di cittadinanza in suo favore. In sostanza, l’età dei beneficiari del mantenimento e la concreta possibilità per la loro madre di accedere a una misura di sostegno sociale possono mettere in dubbio l’obbligo del mantenimento imposto al loro nonno paterno. (Ordinanza 10450 del 31 marzo 2022 della Corte di Cassazione)