Dentista superficiale: scatta il risarcimento per la paziente

Certificato il nesso causale fra la condotta del sanitario e l’aggravamento della patologia della paziente

Dentista superficiale: scatta il risarcimento per la paziente

Deve mettere mano alla tasca il dentista che ha operato in modo disattento e superficiale e provvedere a risarcire la paziente danneggiata. A inchiodare un professionista campano hanno provveduto i giudici (sentenza del 16 ottobre 2024 del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), accogliendo l’istanza risarcitoria avanzata da una donna che si era ritrovata con una fistola, a seguito di una estrazione di un dente effettuata in malo modo, poi risolta con un intervento chirurgico in ambito ospedaliero. Indiscutibile, secondo i giudici, la responsabilità del dentista. Ciò perché la paziente non solo ha provato di avere concluso un contratto d’opera professionale con il dentista, contratto concretizzatosi in una prestazione odontoiatrica consistente nell’estrazione di un dente, ma ha anche provato il nesso di causalità tra la predetta estrazione dentaria e la mancata diagnosi che poi ha determinato l’origine della fistola. In sostanza, l’evento traumatico subito dalla paziente durante l’estrazione del dente è stato la causa determinante ed efficiente per produrre le successive lesioni a carico della paziente stessa: in pratica, nell’estrarre il dente, il sanitario ha lacerato la membrana sinusale e la cortex alveoris sottostante il dente, e, nei successivi controlli, egli non si è accorto della presenza della comunicazione oro-antrale sinistra che, col passare del tempo, aveva infettato il seno mascellare sinistro. Tali circostanze certificano il nesso causale fra la condotta del sanitario e l’aggravamento della patologia della paziente. Invece, il sanitario non ha dato prova che la sua prestazione professionale sia stata eseguita in maniera diligente né, tantomeno, che la lesione all’alveolo del dente e la conseguente fistola oro-antrale siano state determinate da un evento imprevedibile o inevitabile. Sacrosanta, quindi, la condanna del dentista a risarcire a favore della paziente i danni da questa subiti e quantificati in circa 6mila e 6700 euro.

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