Declassato il prodotto aziendale, licenziato il lavoratore

Fatale l’addebito al dipendente di irregolarità che hanno portato a un’alterazione qualitativa del prodotto

Declassato il prodotto aziendale, licenziato il lavoratore

Se viene ridimensionata la qualità del prodotto aziendale, e ciò a causa del comportamento irregolare di un dipendente, allora quest’ultimo è destinato ad essere messo alla porta. Nella vicenda in esame, ad essere stati declassati sono stati gli olii alimentari prodotti da una nota azienda italiana. Legittimo per questa ragione il licenziamento del dipendente al quale sono state addebitate sistematiche alterazioni qualitative degli olii, registrate a sua cura in una sorta di contabilità parallela. I giudici chiariscono innanzitutto che è tempestiva la contestazione effettuata dall’azienda, poiché solo pochissimo tempo prima erano emersi i comportamenti irregolari del lavoratore. Evidente, poi, la gravità della condotta tenuta dal dipendente dell’azienda. Tirando le somme, è sacrosanto, secondo i giudici, il licenziamento disciplinare adottato dalla società nei confronti del lavoratore, poiché quest’ultimo è stato legittimamente ritenuto colpevolmente responsabile del declassamento degli olii alimentari prodotti dall’azienda, olii passati da ‘extravergine’ a ‘vergine’. (Ordinanza 35665 del 19 novembre 2021 della Cassazione)

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