Datore di lavoro condannato a risarcire la familiare disabile del dipendente a cui ha negato il permesso per prestarle assistenza

I giudici hanno accolto la richiesta della donna e hanno valutato come discriminatoria la condotta del datore di lavoro

Datore di lavoro condannato a risarcire la familiare disabile del dipendente a cui ha negato il permesso per prestarle assistenza

Condannato per condotta discriminatoria il datore di lavoro che in maniera illegittima nega al dipendente la concessione di un congedo da lui richiesto per l’assistenza ad un suo parente portatore di handicap. A dare il via alla vicenda giudiziaria è, in questo caso, non il lavoratore, bensì il suo familiare, una donna con disabilità grave, in trattamento chemioterapico, vedova e con una figlia minore a carico: nello specifico, la donna chiede di vedere accertata la condotta discriminatoria del datore di lavoro del suo familiare, concretizzatasi, a suo dire, nel rispondere negativamente alla richiesta, da parte del lavoratore, di un congedo straordinario per prestare assistenza a lei. Per rendere ancora più solida l’azione giudiziaria, poi, la vedova spiega che il familiare è l’unica persona in grado di fornirle cure in ambito familiare. Per i giudici è evidente la discriminazione realizzata dal datore di lavoro, soprattutto tenendo conto della tutela da riservare alla persona disabile, tutela che è estensibile anche al lavoratore che alla persona disabile deve prestare assistenza. Legittimo, quindi, il risarcimento in favore della parente del lavoratore, risarcimento quantificato, per la precisione, in 12.000 euro. (Sentenza del 26 novembre 2021 del Tribunale di Napoli)

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