Danneggiati i fiori e rimosso un cero da una tomba: risarciti i familiari della defunta

Provvedimento a corredo della condanna dell’uomo ritenuto colpevole di vilipendio delle cose destinate al culto della defunta

Danneggiati i fiori e rimosso un cero da una tomba: risarciti i familiari della defunta

Vanno risarciti i familiari della defunta mortificati nell’anima dai danni arrecati agli oggetti da loro collocati con amore sulla tomba della loro congiunta. Ciò come conseguenza della definitiva condanna per l’uomo finito sotto processo con l’accusa di vilipendio delle cose destinate al culto di una defunta Inequivocabili i comportamenti da lui tenuti, non minimali ma anzi gravi e ripetuti e consistiti nel danneggiamento di fiori e di piante e finanche nella sottrazione di un cero. Per i giudici è evidente il dispregio mostrato dall’uomo verso i familiari e verso il vivo sentimento di pietà che essi avevano manifestato verso la congiunta deceduta, sentimento concretizzatosi nella collocazione di alcuni oggetti ad ornamento e cura del sepolcro. A legittimare il risarcimento è l’offesa arrecata dall’uomo alla ‘pietas’ manifestata verso la defunta, cioè a quel sentimento che si manifesta nel rispetto tributato ai defunti e alle cose destinate al loro culto nei cimiteri e nei luoghi di sepoltura. (Sentenza 43093 del 24 novembre 2021 della Cassazione)

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