Concluso il periodo di emergenza, stop alla reiterazione dei contratti a tempo determinato per la pubblica amministrazione

Il riferimento è alla gestione dei problemi provocati dal sisma che colpì nel 2002 alcuni Comuni in provincia di Catania

Concluso il periodo di emergenza, stop alla reiterazione dei contratti a tempo determinato per la pubblica amministrazione

Concluso il periodo di emergenza – riferito, nella vicenda in esame, al sisma che colpì nel 2002 il territorio di alcuni Comuni della provincia di Catania –, è illecita la reiterazione del contratto di assunzione a tempo determinato autorizzato proprio a causa situazione critica provocata dal terremoto. Nella vicenda in esame l’assunzione del dipendente, da parte dell’ente locale, era legata a uno stato di emergenza. Difatti, lo Stato aveva autorizzato i sindaci di alcuni Comune ad assumere personale con contratto a tempo determinato – correlato alla durata dello stato di emergenza –, personale da adibire ad attività anche amministrative. Il termine finale dell’emergenza era stato però prorogato, ma, una volta dichiarata la cessazione dello stato di emergenza, erano state emanate ordinanze urgenti – in regime ordinario – che autorizzavano l’impiego a termine del personale. Ciò significa che l’ente locale era soggetto al regime dell’impiego a termine fissato in via generale per le pubbliche amministrazioni, incluso il limite di durata massima complessiva di trentasei mesi. Evidente, quindi, l’abuso compiuto dall’ente locale, con conseguente possibilità di contratto a tempo indeterminato per il lavoratore. (Sentenza 40405 del 16 dicembre 2021 della Cassazione)

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