Carta fedeltà utilizzata in modo illecito: licenziata la cassiera
Palese la gravità dei fatti addebitati alla lavoratrice che ha indebitamente accumulato punti utilizzati per pagare la propria spesa personale

Perde il posto di lavoro la cassiera scoperta a utilizzare in modo illecito una carta fedeltà così da accumulare punti poi da lei utilizzati per pagare la propria spesa personale. A rendere più delicata la posizione della lavoratrice, poi, anche la constatazione che con la propria condotta ella non ha solo procurato ingiusti vantaggi a sé ma ha anche erogato sconti non dovuti a clienti non aderenti al cosiddetto programma fedeltà. Inequivocabile il quadro tracciato dalla società proprietaria del supermercato. In sostanza si è appurato che la cassiera ha utilizzato ripetutamente, e in diverse giornate, una tessera fedeltà nel corso di transazioni effettuate con clienti privi di tessera, e lo ha fatto allo scopo di accumulare illecitamente punti fedeltà, poi da lei utilizzati per pagare i suoi acquisti personali. Per i giudici è palese la gravità dei fatti addebitati alla lavoratrice, tali da ledere, in modo irreversibile, il rapporto fiduciario con l’azienda, e ciò indipendentemente dal valore dei beni da lei poi acquistati grazie ai punti accumulati in modo illecito. (Sentenza 14760 del 10 maggio 2022 della Corte di Cassazione)