Aumento per gli straordinari: il conteggio delle ore lavorate deve includere anche il periodo di ferie annuali retribuite

Censurata la linea tenuta da un’azienda tedesca. Inaccettabile indurre i dipendenti a rinunciare alle ferie

Aumento per gli straordinari: il conteggio delle ore lavorate deve includere anche il periodo di ferie annuali retribuite

In materia di organizzazione dell’orario di lavoro la normativa comunitaria ‘stoppa’ la disposizione del contratto collettivo in base alla quale, per determinare se sia stata raggiunta la soglia di ore lavorate che dà diritto ad un aumento per gli straordinari, le ore corrispondenti al periodo di ferie annuali retribuite prese dal lavoratore non sono prese in considerazione come ore di lavoro prestate. Nella vicenda presa in esame dai giudici e ambientata in Germania il lavoratore ha contestato il procedimento seguito dall’azienda in merito all’inclusione delle ferie annuali retribuite nel calcolo del volume di ore lavorate che danno diritto all’aumento per gli straordinari. I giudici sottolineano, innanzitutto, che il diritto di ogni lavoratore alle ferie annuali retribuite è un principio fondamentale e intangibile del diritto sociale dell’Unione Europea. Di conseguenza, qualsiasi incentivo o sollecitazione con lo scopo di indurre i dipendenti a rinunciare alle ferie è inaccettabile, soprattutto tenendo presente la necessità di garantire ai lavoratori il beneficio di un riposo effettivo, così da assicurare anche una tutela efficace per la loro salute e la loro sicurezza. E in questa ottica vanno collocati, concludono i giudici, anche l’ottenimento, da parte del lavoratore, della retribuzione ordinaria durante il periodo di ferie annuali e il correlato diritto di vedersi riconosciuti tutti gli altri istituti contrattuali in pendenza dell’astensione retribuita dal lavoro. (Sentenza del 13 gennaio 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)

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