All’ingresso in azienda presenta un green pass non suo: legittimo il licenziamento

Palese, secondo i giudici, il dolo nella condotta tenuta dalla lavoratrice che ha tentato di entrare in modo fraudolento nello stabilimento

All’ingresso in azienda presenta un green pass non suo: legittimo il licenziamento

Inequivocabili i dettagli dell’episodio contestato alla dipendente. Nello specifico, si è appurato che una mattina ella si è presentata in servizio con circa quaranta minuti di ritardo rispetto all’inizio dell’orario di lavoro, e quando, all’ingresso dello stabilimento, l’operatore della società di vigilanza, addetto in quel momento al controllo certificazione verde, le ha chiesto di esibire il suo green pass, ha mostrato, utilizzando il telefono cellulare, la schermata di una certificazione verde risultata appartenere a una persona diversa dalla lavoratrice. L’operatore, che conosce personalmente la lavoratrice, ha verificato facilmente che il green pass da lei esibito corrispondeva ad altra persona che ha il suo nome di battesimo ma un cognome differente dal suo. A quel punto l’operatore ha segnalato che il documento esibito dalla lavoratrice corrispondeva ad altra persona e le ha chiesto di presentare il suo green pass, ma ella si è allontanata furtivamente, senza fornire spiegazioni e raccontando poi al responsabile che aveva avuto problemi di lettura con il green pass. Palese, secondo i giudici, il dolo nella condotta della lavoratrice che, consapevole che il possesso e l’esibizione del green pass personale costituivano, all’epoca, un obbligo di legge nonché un presupposto indispensabile per poter espletare l’attività lavorativa, ha comunque tentato di entrare in maniera fraudolenta nello stabilimento. (Sentenza del 25 maggio 2022 del Tribunale di Napoli)

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